Porti di Ancona e Ortona, traffico merci in aumento
Pubblicato il 12 gennaio 2022 • Notizie
Ammontano a 11,91 milioni di tonnellate le merci movimentate nel 2021 nel sistema portuale del mare Adriatico centrale. Un risultato superiore ai traffici precedenti al periodo pandemico che vede nei porti di Ancona e Ortona i due caposaldi del traffico marittimo delle merci. Segno positivo, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Statistiche dell’Adsp, anche per i traffici crocieristici e passeggeri anche se persistono gli effetti della pandemia.
Porto di Ancona, traffico merci +21,8% sul 2020
Il traffico merci complessivo del porto di Ancona nel 2021 si attesta a 10,78 milioni di tonnellate. Un risultato in aumento del 21,8% rispetto al 2020 e leggermente superiore anche ai dati del 2019 (10,76 milioni di tonnellate).
Sono positive tutte le voci del traffico merci dello scalo dorico: 3,7 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi sono stati movimentati dalla raffineria di Falconara Marittima (+7,3% sul 2020). Ammontano a circa 289 mila le tonnellate di merce alla rinfusa o in general cargo, traffici trainati prevalentemente dall’alluminio e altri minerali e semilavorati per gli stabilimenti produttivi delle Marche e del Centro Italia.
Il traffico merci su traghetti ha superato la soglia record di 5,6 milioni di tonnellate di merce trasportata (dati Espo), in crescita del 42% rispetto al 2020 e del 20% sul 2019 grazie al potenziamento delle linee per i porti greci di Igoumenitsa e Patrasso e al buon andamento del traffico con lo scalo albanese di Durazzo. Si tratta del miglior risultato di sempre dall’avvio dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale.
Segno più anche per il traffico container con 167.338 Teus movimentati (+5,5% sul 2020); ammontano a 1,17 milioni di tonnellate le merci trasportate. Un risultato positivo considerando le dinamiche di forte incertezza del settore, ma che ha visto proprio lo scorso dicembre l’ingresso ad Ancona della più grande nave container mai arrivata in porto.
Limitata la ripresa del traffico passeggeri che, se pure in aumento rispetto al 2020 (722.767 persone imbarcate e sbarcate, +91,7% sul 2020), rimangono inferiori del 39% rispetto al periodo precedente alla pandemia. È stata invece positiva la ripartenza del traffico crociere, con 36.934 passeggeri nel 2021 rispetto ad un 2020 che aveva visto il fermo dell’intero comparto.
Bene il traffico merci nel porto di Ortona, ripartite le crociere di nicchia insieme a Pesaro e Ortona
Il porto di Ortona conferma nel 2021 la leadership delle infrastrutture abruzzesi con 1,13 milioni di tonnellate di merci movimentate. Un aumento del 9,4% sul 2020, anno che, a sua volta, aveva superato il dato del 2019 risentendo limitatamente degli effetti della pandemia e del relativo lockdown. Il traffico cerealicolo rimane preponderante nello scalo ortonese, pari a 281.900 tonnellate, ossia il 39,5% di tutto il traffico merci solide. Crescono anche le altre categorie merceologiche connesse in particolare ai prodotti della siderurgia, dei materiali e dei semilavorati metallici.
Il traffico crocieristico di nicchia è ripartito sia nello scalo ortonese che nel porto di Pesaro con la linea di Grand Circle Cruise line che ha coinvolto entrambi le città. Sono stati 352 i passeggeri in transito ad Ortona mentre a Pesaro la contemporanea riattivazione nel periodo estivo della linea passeggeri con le isole croate ha portato il traffico passeggeri ad un totale di 4.054 viaggatori.
“L’andamento numerico del 2021 rincuora rispetto a quanto stiamo ancora tutti vivendo nell’affrontare le conseguenze sociali ed economiche dell’emergenza sanitaria – commenta il Commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Ammiraglio Giovanni Pettorino -. In questo scenario di ripresa confermiamo l’impegno costante dell’Adsp nell’accompagnare le imprese portuali nella ripartenza dei traffici e nel favorire le prospettive di sviluppo che si stanno aprendo con i fondi per le infrastrutture in corso di assegnazione. Attività importanti per i nostro territori anche in termini di occupazione”.