È uno spazio per le attività portuali che riparte. Nel porto di Ancona è di nuovo operativa la banchina 22 dopo i lavori di ristrutturazione e ammodernamento necessari per potenziare un’infrastruttura costruita fra gli anni ’30 e ’40 rendendola adatta alle nuove modalità di lavoro e di traffico commerciale dello scalo. Oggi si è svolta la presentazione dei complessi lavori che hanno interessato la struttura che si trova nel lato est del molo sud, adiacente alla darsena Marche. La banchina è lunga 194 metri, con una superficie di circa 3.900 mila metri quadrati ai quali si aggiungono 9.100 metri quadrati del piazzale retrostante per una superficie complessiva di circa 13 mila metri quadrati.

Nel 2016 l’avvio dei lavori da parte dell’Autorità di sistema portuale per ridare forza e massima operatività ad un’importante banchina d’ormeggio, con un progetto tecnicamente molto complesso che ha incapsulato la vecchia struttura in un nuovo sistema compatibile con la profondità di fondale prevista dal Piano regolatore portuale di 12,5 metri. Una struttura idonea alle elevate sollecitazioni determinate dall’impiego di gru semoventi di nuova generazione.

La nuova banchina è realizzata su un palancolato metallico con pali tubolari posizionati a ridosso della vecchia struttura a massi impilati, con la funzione di opera di sostegno nel lato verso il mare, e una piattaforma superficiale di conglomerato cementizio armato su pali di fondazione di profondità fino a 28 metri. Per contrastare le spinte sismiche, la struttura è stata ancorata al terreno mediante 45 tiranti inclinati in acciaio della lunghezza di 36 metri ognuno, inseriti in profondità con un avanzato sistema di perforazione e iniezione con malte speciali. Sono stati rinnovati e adeguati gli impianti tecnologici già esistenti, linee di erogazione idrica, sistema di raccolta e di smaltimento delle acque meteoriche. I lavori strutturali sono stati ovviamente affiancati dall’installazione di arredi funzionali all’operatività della banchina come bitte d’ormeggio, corredate di parabordi cilindrici in gomma e anelli d’ormeggio, e tre scalette di risalita sulla banchina dallo specchio acqueo. In analogia alle più moderne banchine portuali è stata innalzata l’altezza della banchina portandola a +2 metri sul livello medio del mare. La capacità massima di carico è di 50 kN al metro quadro.

Per i lavori, il bando dell’Autorità di sistema portuale ha previsto un investimento di 9 milioni di euro su cui, durante la realizzazione dei lavori, si è riusciti a realizzare economie per 3 milioni grazie ad un sistema avanzato di monitoraggio elettronico che ha consentito di prevedere le possibili criticità, risorse che saranno utilizzate per modernizzare anche il piazzale retrostante che avrà una capacità massima di carico di 10 tonnellate al metro quadro di merci pesanti anche alla rinfusa. La fase di gara della pavimentazione del piazzale è stata completata ed entro giugno è previsto l’avvio dei lavori, con il completamento previsto entro l’anno. Nel frattempo la banchina potrà cominciare una sua prima importante operatività.

“Una nuova banchina nel porto di Ancona è chiaramente un’opportunità per la crescita di questo scalo, per catturare nuovi traffici commerciali e potenziare il lavoro di tutto il sistema portuale dorico – ha affermato il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale, Matteo Paroli -. Il nostro impegno è dedicato completamente, come struttura Adsp, a realizzare percorsi efficienti per il miglioramento delle infrastrutture portuali anche sulla base delle esigenze attuali di coloro che vi operano ogni giorno”.

“Giornata importante, questa per il porto di Ancona – ha detto l’ammiraglio Enrico Moretti, Direttore marittimo delle Marche e Comandante del porto di Ancona - perché recupera una banchina inutilizzata da diverso tempo dopo il cedimento del 2016 e ora, dopo lavori di rinforzo tecnicamente molto complessi, in grado di ricevere navi di lunghezza di circa 200 metri e di sopportare il peso delle più moderne gru. Questa nuova possibilità di ormeggio, con i 13 mila metri quadrati di spazio a disposizione, consentirà non solo una maggiore flessibilità negli accosti ma anche la possibilità che su Ancona si attestino nuove linee di traffico merci, sia containerizzate che alla rinfusa, e ciò nell’interesse del porto, della città e della regione: in una parola, dell’economia”.

“È una giornata molto bella per Ancona – ha sottolineato il sindaco Valeria Mancinelli -. Aver realizzato una infrastruttura di questo tipo significa aver creato le premesse per ulteriore lavoro e sviluppo. All'Autorità di sistema va dato atto di aver portato avanti una grande opera pur nella complessità del procedimento e del periodo”.

“La rinascita della banchina 22 è un grande traguardo per tutte le attività del porto di Ancona che, per la prima volta, ha a disposizione 4 banchine operative per la movimentazione di container e merci varie – ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Rodolfo Giampieri –. Un ulteriore tassello completato nel lavoro portato avanti in questi anni per rendere più competitive le infrastrutture dedicate al traffico merci del porto di Ancona che dispone ora di un’ulteriore banchina di ultima generazione destinata alla movimentazione dei containers e delle merci varie. Grande attenzione viene data, inoltre, alle infostrutture che aumentano il livello di efficienza e competitività dell’intera logistica dello scalo. Elemento di spicco è la messa a regime, ad aprile, del primo esempio a livello nazionale di intelligenza artificiale applicata alla logistica. È una corsa verso il futuro che ci vede impegnati insieme a tutte le istituzioni, le imprese e i lavoratori per rafforzare sempre più il ruolo di leadership del porto di Ancona nel mercato internazionale”.

 

Alla presentazione dei lavori della banchina 22 hanno partecipato anche monsignor Angelo Spina, Arcivescovo di Ancona e Osimo, e il direttore Interregionale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Romagna e Marche, Franco Letrari, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione fra le istituzioni in ambito portuale.