Porto di Ancona: al via il confronto sul nuovo Piano regolatore portuale

Published on 8 May 2025 • Notizie

Il futuro Piano regolatore del porto di Ancona è un’occasione di condivisione e costruzione comune di una proposta di sviluppo per il porto, ma anche per la città. L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale non ha esteso, né intende proporre di estendere, le proprie competenze su zone della città. Gli equivoci sorti in questi giorni su diverse testate di stampa locali sono piuttosto conseguenza della nuova normativa di pianificazione portuale che, per la prima volta, viene applicata ad Ancona, e che prevede di indicare nel Documento di programmazione strategica di sistema e nel Piano regolatore portuale sia le zone di “interazione porto-città”, dove la competenza e le decisioni  sono e rimangono comunali, e sia le vie di accesso al porto, senza che questo significhi assumerne la responsabilità.

L’avvio del procedimento della Valutazione ambientale strategica è un grande risultato, frutto di una collaborazione costante con il Comune di Ancona e, in particolare, con il Sindaco Daniele Silvetti. La proposta preliminare di Prp inviata al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica è, infatti, il punto di partenza della discussione del Piano regolatore portuale futuro. Anche in questo caso, nessun dubbio sulla condivisione e discussione. Il Rapporto preliminare ambientale, redatto sulla proposta di Prp, assorbe gli obiettivi, condivisi con Regione e Comune di Ancona, definiti dal Documento di programmazione strategica di sistema, e recepisce le indicazioni espresse dall’Amministrazione comunale, come ad esempio lo spostamento dei traghetti alle banchine 19-21, la Penisola, i sistemi di mobilità urbana nel porto storico. 

Il Piano regolatore portuale prevede un percorso parallelo: lo sviluppo condiviso della proposta e il percorso di Valutazione ambientale strategica al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. La prima fase del procedimento ambientale è la verifica preliminare (scoping) della Vas della proposta iniziale di Piano regolatore portuale. Verifica che è stata avviata e che ieri è stata presentata ai soggetti con competenza ambientale, tra cui la Regione Marche e i Comuni di Ancona, Falconara Marittima e Sirolo, affinché gli stessi possano esprimere eventuali pareri od osservazioni di carattere ambientale sul documento. Alla presentazione ha partecipato anche la comunità portuale.

“Quella che abbiamo preparato non è una proposta a scatola chiusa ma un ponderato punto di partenza per rendere possibile la discussione – afferma il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Abbiamo iniziato ad illustrare la proposta preliminare di Piano regolatore portuale, base di discussione per costruire insieme la pianificazione del porto di Ancona. Una proposta che è frutto di due anni di interlocuzioni con la Regione Marche, il Comune di Ancona e gli stakeholder del porto che hanno contribuito a definire gli obiettivi per lo scalo inclusi nel Dpss. Era necessario avviare il procedimento presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per poter formalizzare anche l’inizio del confronto con le istituzioni, il cluster marittimo, le associazioni di categoria e professionali, la società civile, che ci consentirà di disegnare il porto del futuro”.

Per fare questo, sottolinea il Presidente Garofalo, “ora che inizia il confronto, abbiamo concordato con il Sindaco la creazione di un gruppo di lavoro congiunto Adsp-Comune sul Piano regolatore portuale. Le attuali norme sulla pianificazione, infatti, definiscono in maniera puntuale le competenze delle amministrazioni, ma proprio per il fatto di includere aree di competenza portuale e aree di competenza della città rendono necessaria una costante collaborazione e condivisione. Il nostro metodo di lavoro è sempre stato il confronto e certamente non veniamo meno a questo principio. Il Comune di Ancona è quindi un attore fondamentale per arrivare al completamento del Piano regolatore portuale che, tra l’altro, includendo le aree di interazione porto-città e la viabilità di accesso al porto, potrà costituire anche la base per un rafforzato rapporto con l’Amministrazione comunale su temi come la manutenzione viaria, già oggetto di proficui risultati”. Un percorso che non sarà, quindi, autoreferenziale, conclude il Presidente Garofalo, “ma che prevederà una programmazione strutturata di incontri con ogni soggetto rappresentativo per raccoglierne le indicazioni e le istanze in quanto siamo ben consapevoli che un Piano regolatore portuale, per essere in grado di consentire lo sviluppo dell’economia del territorio, deve essere frutto di una larga condivisione”.


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